Dal 7 novembre al 17 dicembre 2016 presso il Centro San Fedele di Milano saranno esposte le fotografie scattate dal fotoreporter Vittore Buzzi nelle missioni dei padri di Bétharram in Repubblica Centrafrica. «Al cuore nero del mondo» è un tributo per i trent’anni di presenza dei missionari nel villaggio di Niem, dove i sacerdoti italiani arrivarono alla vigilia di Natale 1986 e che continua in una storia avvincente che ricorderemo nelle prossime settimane con l’hashtag #30annidiNiem.
Meritavano di essere messe in mostra le fotografie scattate da Vittore Buzzi nelle missioni costruite dai padri italiani di Bétharram nella Repubblica Centrafricana dal 1986. Un commovente reportage firmato dal fotografo di fama internazionale durante lo scorso aprile (#inviaggioconvittore) che ha l’ambizione di immortalare la situazione di una delle nazioni più povere del mondo e di far conoscere l’enorme lavoro che i sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù hanno fatto nel Paese. Quasi 50 scuole di villaggio edificate fino a 100 chilometri dal villaggio di Niem e nei dintorni di Bouar, che hanno regalato l’istruzione a oltre 50mila ragazzi in uno Stato in cui l’analfabetismo è una realtà per metà della popolazione; un ospedale che in trent’anni ha curato 100mila persone, cancellato la mortalità infantile nella regione Nana Mambéré e che ora sogna di equipaggiarsi con una sala operatoria; un centro di assistenza domiciliare per persone in Aids all’avanguardia che è un’eccellenza nel Paese. E poi la costruzione di pozzi per l’acqua potabile e di ponti per raggiungere le zone più remote, progetti per stimolare i produttori locali e una «fiera agricola» annuale dedicata allo scambio di colture e sementi, fino alle ultimissime iniziative di reinserimento sociale dei bambini soldato coinvolti nella recente guerra civile.
Un’opera ciclopica che comincia la vigilia di Natale del 1986, in una capanna del villaggio di Niem, nel nord ovest della Repubblica Centrafricana e quest’anno merita di festeggiare i suoi primi 30 anni (#30annidiNiem). Un’opera ciclopica che aveva bisogno di essere impressa sulla pellicola, quasi una sorta di testimonianza di una realtà difficile da raccontare perché sfaccettata, fatta di molti volti e innumerevoli progetti che rischiano di essere dimenticati. Un’opera ciclopica che meritava di essere vista dagli occhi «stranieri» di un fotoreporter laico che ha osservato da un altro punto di vista la quotidianità di questi missionari, sottolineandone l’aspetto «eroico» che risulta sorprendente per chi questa storia la conosce da sempre.
Prestandosi alle telecamere di Buzzi, tra un’incombenza e l’altra, i padri Arialdo Urbani, Beniamino Gusmeroli, Tiziano Pozzi, Mario Zappa e fratel Angelo Sala hanno inconsapevolmente stilato un lucido bilancio di quanto fatto e rivelato all’obbiettivo del fotografo la vita che testardamente portano avanti in una nazione che si cambia solo piano piano, spendendoci i giorni e rimanendo anche quando la paura – sotto forma di kalashnikov, come nell’ultima guerra civile – si fa sentire.
La mostra di Vittore Buzzi (www.vittorebuzzi.it) «Al cuore nero del mondo» è realizzata in collaborazione con il Vicariato italiano della congregazione del Sacro Cuore di Gesù di Bétharram, AMICI Betharram Onlus e centro di comunicazione Betagorà.