Chi s’interessa della vita e del futuro della congregazione betarramita sa che il prossimo maggio la famiglia del Garicoits ha in agenda un appuntamento importante. Si tratta del 27° capitolo generale, che si terrà in Paraguay e che decreterà l’elezione del nuovo superiore generale e del suo consiglio che prenderà il posto di quello presieduto per due mandati (12 anni) da padre Gaspar Perez. La data sembra in verità molto lontana, ma non lo è per gli addetti ai lavori che – esattamente come accade per primarie ed elezioni «civili» – stanno già archiviando i primi step necessari ad arrivare preparati al capitolo sudamericano. Per capirci un po’ di più, abbiamo deciso di riassumere le «regole» di funzionamento del Capitolo betarramita che – lo ricordiamo – non è una faccenda riservata ai soli religiosi (per chi non ha voglia di leggere, ma di capire, ci sono le infografiche).
Quando c’è un Capitolo generale?
Ogni sei anni viene convocato dal superiore generale un capitolo ordinario. In casi gravi, con l’accordo del Consiglio, può essere convocato un capitolo generale straordinario. In caso di morte, rinuncia o deposizione del Superiore generale, il Vicario Generale deve convocare un capitolo generale entro un anno.
Chi partecipa al Capitolo generale?
Il Capitolo è composto da membri di diritto e membri eletti. Sono membri di diritto il superiore generale e il suo consiglio oltre a tutti i superiori regionali. Vengono invece eletti i deputati delle Regioni all’interno del Capitolo regionale, che – nel caso dell’Italia, appartenente alla Regione San Michele – si terrà il prossimo gennaio.
Come si eleggono i deputati?
Sono nominati dal Capitolo regionale, i cui membri sono a loro volta eletti dai religiosi in ogni Vicariato. Al Capitolo regionale (che si tiene prima di ogni Capitolo generale e dopo tre anni dallo stesso) infatti partecipano i membri di diritto (superiore regionale, membri del suo consiglio, maestri dei novizi e degli scolastici, economo regionale), quelli eletti in ogni Vicariato della regione tra i superiori di comunità e tra i religiosi con voto perpetuo, quelli nominati direttamente dal Superiore regionale per un massimo di tre, tra i quali deve esserci per forza almeno un fratello religioso.
FASE 1
In ogni Vicariato i religiosi sono divisi in due liste: quella dei superiori di comunità e quella degli altri religiosi. Tutti i religiosi eleggono un deputato ogni cinque superiori nella prima lista (in Italia, quest’anno ne dovranno essere eletti 2) e un deputato ogni dieci religiosi nella seconda (nel nostro Vicariato in questo caso ne saranno nominati 4): per essere eletti bisogna ottenere la maggioranza assoluta al primo turno, altrimenti si procede a un secondo turno nel quale vale la maggioranza relativa e in cui si nominano anche tutti i supplenti, da convocare in caso d’impedimento di uno o più deputati.
FASE 2
Il Capitolo regionale elegge (a maggioranza assoluta per i primi due scrutini e al terzo a maggioranza relativa) un deputato ogni 15 religiosi a voti perpetui in ogni Vicariato e, dopo essersi assicurati che la nomina venga accettata dall’interessato, si procede all’elezione dei supplenti.
Cosa fa il Capitolo generale?
Il capitolo elegge a scrutinio segreto il Superiore generale e poi i membri del Consiglio, ovvero il Vicario Generale, l’Economo generale e altri due consiglieri; inoltre discute di argomenti scelti in base alle segnalazioni presentate in varie modalità nell’anno precedente il Capitolo. A queste discussioni possono partecipare anche esperti e altri membri della famiglia betarramita, come i laici, che possono essere invitati dal superiore generale secondo modalità da lui stabilite.
Come funziona l’elezione del superiore?
L’elezione del superiore generale richiede la maggioranza dei due terzi dei voti validi, al primo e al secondo scrutinio; al terzo è richiesta la maggioranza assoluta dei voti validi. Se il risultato non viene ottenuto, si procede al quarto scrutinio nel quale però hanno voce passiva solo i due religiosi che nel precedente scrutinio hanno avuto il maggior numero di voti. Qualora i due candidati ottenessero lo stesso numero di voti, viene eletto il più anziano in ordine di professione religiosa oppure, in caso di ulteriore parità, in ordine di età.
Chi può fare il superiore generale?
I sacerdoti che abbiano almeno 40 anni d’età e 10 anni di voti perpetui. Può essere eletto per due mandati consecutivi; il terzo mandato consecutivo è un’eccezione e richiede i due terzi dei suffragi del Capitolo generale al primo scrutinio.