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Correva l’anno: sportivi in tonaca

Gennaio 1962: si accendono le luci sul seminario maggiore di Albiate e in particolare sul suo campo da gioco dove gli alunni sfidano i professori nelle prime fasi del campionato annuale di «pallone». Da solo qualche settimana, infatti, nel paese brianzolo è stata inaugurata l’illuminazione pubblica, inaugurata la Vigilia di Natale con 412 lampade al neon costate al Comune ben trenta milioni di lire. Lampade elettriche arrivano pure nella cappella del seminario ma i seminaristi sperano che la miglioria tecnologica porti presto ad illuminare anche l’area sportiva della casa, consentendo ai ragazzi di prolungare le proprie partite a calcio. Le cronache raccontano di scontri all’ultimo goal tra i padri delle case di Albiate e Albavilla coalizzati contro i seminaristi: memorabile la performance del 25 gennaio che vede un 3-5 nel primo tempo e un dignitoso pareggio sul 7 a 7 nel secondo. Rivincita ad Albavilla in una giornata gelida di gennaio. L’assenza dei padri Ezio Soroldoni, Pradella e Forloni influisce sul risultato finale: 10-5 ai danni dei sacerdoti. A Monte Porzio nonostante il freddo si preferisce giocare a «palla a volo» grazie alla trovata di padre Anselmo Ghezzi che costruisce una rete di fortuna con una semplice corda.  «Le meno entusiaste del gioco – racconta su «Bel Ramo» il cronista dai colli romani – sono le reverende suore che contemplano le nostre vesti ridursi in stato pietoso. Pazienza, lo sport e l’onore dell’Italia pallavolista hanno le loro esigenze…».

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