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François e Bourgeois: promesse per Bétharram

Sono entrati vestiti di una lunga tunica bianca, sono usciti con la veste talare nera. È altamente simbolico il cambiamento vissuto da François Samedi Boytende e Bourgeois Ghislain N’Gbalet, i due novizi centrafricani che domenica hanno emesso la loro prima professione religiosa (i voti di povertà, castità e obbedienza per un anno) nella congregazione betharramita, durante un rito molto partecipato e ben riuscito nella chiesa del Sacro Cuore a Lissone.
Dopo la promessa, pronunciata nelle mani di padre Jean-Luc Morin, superiore della Regione San Michele, i due giovani – che hanno trascorso il secondo anno di noviziato in Italia, rispettivamente nella comunità di Albavilla e nella stessa Lissone – hanno infatti ricevuto la classica veste da chierici e il medaglione dei religiosi del Sacro Cuore, che hanno indossato sancendo in modo anche visibile il loro ingresso nell’Istituto.
Nell’omelia padre Jean-Luc ha ricordato i missionari italiani in Centrafrica, grazie ai quali la vocazione di François e Bourgeois ha potuto esprimersi, e ha pronunciato un impegnativo mandato per i due candidati: «La vostra scelta non vi renderà “professionisti della castità”, ma testimonierete nella carne che l’amore di Dio può riempire una vita. Con il voto di povertà avrete un’attenzione particolare per coloro che sono poveri di beni materiali, di salute, di affetto, di sapere, di senso della vita, senza diventare dei celibi egocentrici, attaccati alle loro comodità e alle loro opere. Infine, grazie all’obbedienza inizierete un cammino di libertà interiore, strappati alle abitudini, alla volontà di potenza e all’indifferenza».
Concelebravano il rito padre Piero Trameri, vicario per l’Italia, e padre Giacomo Spini, responsabile della comunità lissonese presente al completo insieme al parroco della comunità pastorale don Tiziano Vimercati, ai betharramiti rappresentanti di altre comunità italiane e ad alcuni sacerdoti africani. Tra i partecipanti alla messa due zie di Bourgeois provenienti da Montepellier (Francia) e una nutrita rappresentanza giovanile dei Betharramici da Pistoia con padre Simone Panzeri. La cerimonia si è conclusa con un canto gioioso accompagnato da un ballo “africano”; subito dopo il pranzo sotto il tendone in oratorio. Ora i neo-betharramiti sono attesi in Costa d’Avorio per proseguire gli studi di teologia.

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