Nella parrocchia San Francesco di Pistoia domenica scorsa fratel Serge Pacôme Koffi Appaouh è diventato diacono. Il religioso betharramita, originario della Costa d’Avorio ma da qualche tempo residente in Italia per un’esperienza pastorale, ha ricevuto l’ordinazione diaconale dal vescovo di Pistoia Fausto Tardelli che ha presieduto la celebrazione nella domenica della Santa Famiglia. «La famiglia – ha detto monsignor Tardeli – è anche la Chiesa. Un posto dove si impara ad amare il Signore, ad amarci tra di noi e a testimoniare l’amore al mondo. Come in una famiglia, ci sono mansioni e compiti diversi ed è proprio in questo senso che si capisce il sacramento dell’ordine nel grado del diaconato che celebriamo oggi per fratel Serge. L’ordine sacro abilita alcune persone a servire gli altri nel nome di Cristo, ad aiutarli nella preghiera, nella conoscenza del Vangelo, nel cammino della vita cristiana. Il diacono non è ordinato per la remissione dei peccati e la celebrazione dell’Eucarestia ma per la predicazione del vangelo, l’esercizio della carità e l’animazione pastorale della chiesa. Per questo celebriamo con gioia questo dono del ministero del diaconato del nostro fratel Serge, che appartiene a una congregazione religiosa che da tanti anni serve la nostra chiesa». Alla fine della Messa, i giovani laici betharramici, che per le restrizioni dovute alla pandemia hanno seguito la celebrazione soltanto in diretta Facebook, hanno fatto avere un messaggio a fratel Serge, letto da padre Simone Panzeri. «Caro Serge – hanno scritto i giovani – il tuo “Eccomi” oggi è risuonato in questa liturgia e nelle nostre case. Tutto ciò che stiamo vivendo ci impedisce di essere qui con te, ma pur non essendo fisicamente presenti a questo momento speciale e importante, ti siamo vicini con il nostro cuore, la nostra preghiera e la nostra amicizia. Oggi con il tuo eccomi fai un ulteriore passo nel tuo lungo cammino, cominciato tanti anni fa. Sarai tanto emozionato e noi ti assicuriamo che in questo momento i nostri sorrisi, le nostre emozioni e qualche lacrima di commozione sono ben presenti sui nostri volti, qui davanti ad uno schermo. Oggi ringraziamo insieme a te il Signore e sempre insieme a te e a tutta la comunità siamo in festa, affinché questo tuo eccomi possa risuonare ogni giorno e possa essere quella Luce che illumina il cammino, sopratutto nei momenti di oscurità. “Andiamo! Avanti sempre fino al cielo” diceva San Michele… Ed oggi, eccoci anche noi a fare questo ulteriore passo verso il cielo insieme a te! Buon cammino amico fraterno!».