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Il Calvario di Bétharram compie 400 anni

Il Calvario di Bétharram ha 4 secoli. Proprio il 14 aprile 1623, giorno di venerdì santo, il superiore dei cappellani di Bétharram padre Hubert Charpentier inaugurava le tre grandi croci poste sulla sommità della collina che sovrasta il santuario mariano nei Pirenei francesi. Iniziava così il grande progetto per la costruzione di una via crucis all’aperto, una delle prime (se non la prima) di tutta la Francia, con 15 cappelle per meditare i misteri della Passione di Cristo. L’idea, che si ispirava ai Sacri Monti costruiti in Italia dopo il Concilio di Trento e la Controriforma, prendeva spunto da un miracolo avvenuto a Bétharram nel settembre 1616: 5 contadini avevano visto la croce, fatta piantare sulla collina pochi mesi prima dal vescovo, abbattersi per un improvviso tornado e poi rialzarsi da sola in un alone di luce.

Reale o leggendario che sia stato (la regione del Béarn usciva proprio allora da un cinquantennale dominio degli ugonotti protestanti, che avevano distrutto le chiese e anche la cappella di Bétharram, per cui l’erezione di una croce a dominare il territorio voleva certo significare la ripresa di possesso cattolica), il miracolo ispirò a Charpentier la costruzione di un grandioso Calvario. Il fondatore riuscì a realizzare solo le prime 4 cappelle, poi venne chiamato alla periferia Parigi dove ripeté il progetto sul Mont  Valérien. All’inizio del Settecento i successori completarono l’opera, molto frequentata dai pellegrini, ma nel 1794 i rivoluzionari giacobini distrussero tutto. Dopo un  parziale e discutibile ripristino all’inizio dell’Ottocento, nel 1841 san Michele Garicoits affidò il restauro al giovane artista neoclassico Alexandre Renoir; i lavori vennero conclusi dal primo successore del fondatore, padre Chirou, e inaugurati esattamente 150 anni fa. Dal 2002 il Calvario di Bétharram è entrato a far parte del Patrimonio artistico nazionale francese e dal 2016 è in atto un restauro integrale che ha interessato finora le prime 10 cappelle.

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