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Makila: la congregazione attraversa l’oceano

di Ennio Bianchi

Garicoïts aveva realizzato il disegno cui Dio l’aveva guidato tra eventi che ora rivelavano la loro trama divina. La congregazione adesso attendeva la prova della storia e il fondatore ne era ben consapevole. Per questo negli anni seguenti spese ogni sua energia spirituale e culturale per formare i suoi primi seguaci.

Riuscì a radunare attorno a sé un gruppo di preti entusiasti, pieni di zelo apostolico, dalla spiritualità profonda, modellata sulla parola e l’esempio del padre Garicoïts, da tutti considerato un autentico santo, un direttore di anime impareggiabile.

Era il manipolo di uomini che la situazione storica, culturale, sociale del tempo richiedeva. Un manipolo che si mise subito e con tutte le sue forze e capacità al servizio della Chiesa, colta con intelligenza e profondità nelle sue necessità spirituali, morali, culturali. Una delle necessità spirituali della Francia post rivoluzionaria era l’educazione dei giovani.

La ripresa delle tradizioni cristiane non poteva non passare attraverso le giovani generazioni, che si affacciavano alla vita con alle spalle lo sfacelo dottrinale e pastorale causato da una cultura che aveva emarginato la Chiesa dalla vita della società. Garicoïts – che aveva trascorso una vita in mezzo alla gioventù e che conosceva da vicino i bisogni del suo tempo – aprì subito la sua congregazione alla formazione dei giovani, attraverso la fondazione di una serie di scuole, di collegi, di laboratori.

L’Istituto si affermò come centro di irradiazione per l’educazione della gioventù e ad esso si rivolgevano molte famiglie e giovani che desideravano associare all’istruzione culturale una formazione cristiana. I primi padri divennero anche un formidabile gruppo di predicatori: si lanciavano nelle parrocchie della diocesi, tenevano conferenze e dibattiti, guidavano ritiri spirituali, confessavano e guidavano gli appartenenti a parecchie associazioni cristiane.

Divennero missionari molto ricercati per il loro zelo, che non li faceva mai rifiutare una chiamata, per la solidità della loro dottrina, per la loro parola infuocata. In pochi anni il territorio circostante Betharram (e di altri luoghi della diocesi) fu trasformato dalla predicazione dei padri. E ben presto l’orizzonte dell’impegno si allarga. Il vescovo di Bayonne si rivolge al padre Garicoïts per chiedere un drappello di volontari da inviare in America Latina per l’assistenza spirituale ai 90.000 baschi qui emigrati in cerca di lavoro.

La risposta è immediata ed entusiastica: nell’Agosto del 1855 otto padri partono per l’America, primo gruppo di numerosi altri che negli anni successivi vi si recheranno per fondare scuole, collegi, per guidare parrocchie in Argentina, Uruguay, Paraguay, Brasile. In America Latina la congregazione avrà un grande sviluppo e formerà intere generazioni di fedeli, di giovani, di professionisti che porteranno il nome e la spiritualità di Betharram in molti ambiti della vita civile, culturale e politica.

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