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P. Zoia: «Ogni persona lascia un’impronta»

Come ogni mese, pubblichiamo la riflessione che padre Egidio Zoia scriveva per i suoi parrocchiani e il nostro sito. Il religioso – scomparso il 31 ottobre – aveva già iniziato a compilare il testo di novembre, prima del malore che lo ha colpito improvvisamente. Si tratta probabilmente di una bozza che nondimeno, in queste circostanze, ci sembra significativo condividere.

 

di padre Egidio Zoia

 

Novembre comincia con la festa di Ognissanti ed il ricordo dei defunti: uomini e donne che sono vissuti prima di noi, i quali hanno fatto la storia, che ci hanno trasmesso il presente, in cui ora viviamo noi, nel bene o nel male. Tutti sono passati lasciando le loro impronte, anche se minime, in forma anonima la stragrande maggioranza, quasi come formiche… senza peso. Ognuno con la sua personalità. 

 

Ogni uomo è irripetibile, nessuno è la fotocopia dell’altro. Quindi ognuno ha qualcosa da offrire e condividere con l’altro e anche qualcosa da ricevere da lui. Rifiutando o non condividendo ciò che viene offerto o ciò che si può donare, si rimane privati di qualcosa di nuovo; e questo verrà a mancargli per sempre. La sua perfezione non sarà mai completa: la quantità di un recipiente (e l’uomo è un recipiente… ragionevole ma pur sempre recipiente!) si colma ed arricchisce solo con la disponibilità all’incontro e al confronto. 

 

Tutti erano e sono figli di Dio! Uniti, liberi e lieti.

Uniti: Fratelli tutti, fratellanza universale… CARITA’

Liberi: libertà, essenziale e primaria per essere ‘uomini’… SPERANZA

Lieti: speranza perché il bene è più forte del male, ma ha bisogno di essere conosciuto, sostenuto e praticato.. FEDE

 

Non aspettiamoci che il Papa ci dica cosa dobbiamo fare ma come dobbiamo essere: il fare dipende dall’essere. Se io sono cristiano, seguo Gesù Cristo e il suo Vangelo. La fede non è ideologia, ma seguire la Persona Gesù e credere che questa Persona è Figlio di Dio.

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