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Padre Piero e il Centrafrica: il ritorno

In Africa ci è stato così tante volte che non si ricorda più nemmeno quante  ma – tra il Covid e gli impegni nel Vicariato di cui è responsabile – padre Piero Trameri non visitava il continente nero da ben quattro anni. Pochi giorni fa invece l’attuale Vicario per l’Italia, per decenni responsabile del Centro di animazione missionaria della congregazione betharramita, è volato in Repubblica Centrafricana dove per 15 giorni visiterà le missioni betharramite di quel territorio. Il viaggio di padre Piero è cominciato dalla città di Bouar dove i padri betharramiti hanno una parrocchia e, dal 2010, un centro specializzato per la cura di persone in Aids, diventato un’eccellenza per l’intera regione grazie al lavoro del religioso fratel Angelo Sala e del personale locale. In attesa di raggiungere, mercoledì prossimo, Bangui, la capitale dove da qualche anno i padri betharramiti capitanati dall’italiano Beniamino Gusmeroli hanno preso in gestione una parrocchia nel periferico e problematico quartiere di Bimbo, padre Piero sta trascorrendo qualche giorno a Niem. Il villaggio è la culla della congregazione in Centrafrica: qui nel 1986 sono arrivati i primi missionari che hanno, a poco a poco, costruito una parrocchia, decine di scuole di villaggio e soprattutto un ospedale (oggi dotato anche di una sala operatoria) il cui direttore sanitario è il betharramita e medico italiano Tiziano Pozzi.

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