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Centrafrica back to school

 

Anche in Repubblica Centrafricana a settembre si torna sui banchi di scuola. Almeno chi ce l’ha una scuola… Sì, perché uno dei problemi di questo Paese in centro al continente nero è proprio l’educazione che non viene garantita dallo Stato nemmeno ai più piccoli.

Per rimediare alla quasi totale assenza di scuole, sul vasto territorio coperto dalle parrocchie di Niem e Bouar, i missionari betharramiti si dedicano all’opera di alfabetizzazione ed educazione dei giovani. Ai villaggi desiderosi di avere una scuola viene chiesto di costituire un “comitato” di genitori che si impegni a realizzare una prima struttura tradizionale con tronchi e paglia. Se il villaggio collabora attivamente al buon funzionamento della scuola, curando anche la regolare frequenza dei bambini e la costante presenza dei maestri, la missione aiuta la realizzazione di una struttura più solida in cemento e mattoni.

La buona riuscita del progetto «scuole di villaggio» si deve alle adozioni scolastiche a distanza, una forma di aiuto per la costruzione di scuola, la cura della formazione dei maestri e il sostegno agli alunni in Repubblica Centrafricana. Permettere ai piccoli centrafricani di studiare significa educare cittadini più responsabili e donare un futuro all’intera nazione.

I numeri – dal 1991, anno in cui inizia a funzionare la prima scuola di Bogbatoyo – i missionari hanno costruito trenta scuole di villaggio a una distanza di 10-15 chilometri l’una dall’altra. A queste si aggiungono decine di scuole esistenti nella zona di Fatima-Bouar che i padri betharramiti hanno ristrutturato, togliendole dallo stato di degrado in cui si trovavano.

Grazie alle adozioni scolastiche a distanza, migliaia di bambini e bambine centrafricani hanno vinto la battaglia dell’analfabetismo e alcuni di loro hanno proseguito gli studi fino all’università, specializzandosi in importanti università straniere.

Di cosa si tratta? Mamme, papà, bambini, gruppi parrocchiali, società sportive, interi oratori, classi di alunni o colleghi: chiunque può diventare «genitore adottante» di un bambino e «accompagnarlo» a scuola. L’iniziativa può essere anche una simpatica idea-regalo per compleanni e anniversari.

 

Quanto costa? Per permettere ad un bambino centrafricano di studiare bastano 60 euro annuali da versare per i 6 anni della durata della scuola elementare africana. Il contributo viene usato per l’iscrizione alla scuola, gli stipendi dei maestri, il materiale scolastico e qualche pasto. Può essere versato di anno in anno oppure in un’unica rata iniziale.

 

Come farlo? Per sottoscrivere un’adozione scolastica a distanza basta scrivere a “Amici Bétharram Onlus” – Via Manzoni, 8 – 22031 Albavilla (Co) – associazione.amici.betharram@gmail.com, oppure telefonare al numero 031/626555.
I genitori adottanti riceveranno una lettera con il nome e la fotografia del bambino, l’indicazione della scuola di villaggio frequentata; un giornalino online bimestrale e un calendario con tutte le informazioni sui progetti missionari e sull’andamento dell’anno nelle «scuole di villaggio».

 

Foto di Vittore Buzzi.

 

 

 

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