Oggi, 26 agosto, si celebra la memoria liturgica di santa Giovanna Elisabetta Bichier des Ages, una donna che – per stessa ammissione di san Michele Garicoits – ebbe un ruolo fondamentale nella vita del fondatore betharramita. Nobildonna di Poitiers, Bichier des Ages nel 1807 aveva fondato con padre André-Hubert Fournier la congregazione delle Figlie della Croce e nel 1825 aprì un convento a Igon, ad appena 4 chilometri da Bétharram; la comunità era così povera che l’abbé Garicoits, all’epoca vicario a Cambo, sconsigliava le ragazze che volevano entrare come postulanti. E invece proprio lui, nel frattempo trasferitosi a Bétharram, verrà scelto tre anni dopo dalla fondatrice stessa come cappellano dell’istituzione, che in breve diventa un fenomeno di irraggiamento per tutta la nuova famiglia religiosa, con ben 150 filiali in tutto il sud della Francia. San Michele ne sarà protagonista, grazie alla sua quasi quarantennale opera di confessore e direttore spirituale di circa 1300 tra novizie e suore, ad alcune delle quali sono indirizzate numerose delle sue lettere. Ma soprattutto san Michele confesserà sempre il suo debito verso l’esempio di povertà e spirito religioso della fondatrice Bichier des Ages, con cui avviò un vero e proprio sodalizio umano e spirituale: «È alla Buona Suora che devo la mia conversione. Mi credevo qualcuno, io che ero stato pastore, e calzavo scarpe eleganti invece degli zoccoli. Ma vedendo la santità di quell’anima eletta fui spinto a riflettere e compresi che ero su una strada sbagliata. Sono debitore alla Buona Suora di tutto ciò che ho fatto di bene; sono stato soltanto esecutore dei suoi consigli. È lei che mi ha insegnato davvero i segreti dello spirito religioso».