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Silvio Zappa, l’anniversario di una vita spezzata a vent’anni

È il primo seminarista betharramita italiano defunto. Originario di Rho, come tanti altri betharramiti dopo di lui, Silvio Zappa è tra i primi sei seminaristi italiani, lo stesso gruppo di cui faceva parte anche Giovanni Trameri, futuro superiore generale della congregazione. Silvio Zappa muore il 26 giugno del 1938, ad appena 21 anni mentre si trovava a Betlemme dove studiava teologia. Da pochi mesi era arrivato in Palestina ma si era sentito male lungo la sua permanenza, così era stato ricoverato in ospedale dove al seminarista erano stati trovati i segni di una tubercolosi renale che non lasciava speranza. La sua figura, scomparsa prematuramente e ai tempi “eroici” della congregazione, non è stata quasi mai ricordata ma oggi che ricorrono gli ottant’anni della sua morte, siamo andati a recuperare il necrologio che la Nef – che da poco veniva pubblicata – dedicò a questo giovane. «Generoso, lo fu sempre – si legge sulle pagine ingiallite della rivista della congregazione – ma durante quelle settimane d’ospedale, la sua adesione alla volontà di Dio operava in lui progressi sorprendenti. Sapeva che i suoi mesi erano contati: con uno sguardo di sorpresa accolse questa rivelazione, i suoi occhi si inumidirono ma subito dopo fu la calma a regnare. Continuava a unirsi alle suppliche in vista della sua guarigione, ma aveva fiducia che la sua domanda era condizionata dalla volontà di Dio. Per questo dopo le preghiera, aggiungeva “Padre, se non devo essere un ottimo religioso, non farmi guarire“».

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