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«Usare il passato per preparare il futuro»

di padre Egidio Zoia

 

Leggendo un articolo su Avvenire di questi giorni, (articolo che trattava della presenza del cristiano nel mondo), mi ha colpito la definizione di cristiano che vi ho trovato; mi ha fatto riflettere e l’ho subito condivisa:  «Il cristiano è colui che intreccia attualità e memoria per preparare il futuro».

Mi ha fatto ricordare una frase del cardinal Martini. Bisogna mantenere la Tradizione, ma anche fare Tradizione. Due affermazioni che si completano, unendo il passato col futuro attraverso il presente..

 

La società attuale è il risultato di scelte fatte nel passato; così come le future saranno condizionate dalle scelte presenti. Anche nell’essere umano la memoria, cioè il ricordo di cose passate antiche o recenti che siano, è alla base delle nostre esperienze di vita, che poi sfociano in scelte concrete. Il ricordo del male, fatto o ricevuto, dovrebbe suggerire di non ripeterlo, se fatto da noi, o di ribatterlo col bene, se ricevuto da altri. Facendo così, cioè vincendo il male col bene, il presente è vissuto serenamente e il futuro si vivrà meglio. Questo da un punto di vista individuale; dal punto di vista sociale l’uomo solitamente prende dal passato ciò che lo interessa economicamente, tralasciando spesso ciò che riguarda valori ideali o spirituali. Dovrebbero essere invece questi valori ad illuminare e aiutare l’uomo a concretizzate le sue scelte. Se valori, quali libertà e giustizia, accoglienza reciproca e rispetto dell’altro vengono trascurati, l’uomo si appiattisce; se trascura la terra, madre comune, l’uomo non può guardare il cielo, dimora del Padre di tutti; se l’uomo rifiuta le proprie radici non ha più la linfa e la forza per crescere; se non guarda al passato troncando con ciò che è negativo per coltivare il bene e il bello, l’uomo non può programmare il futuro. Tutto sarà più facile tenendoci per mano (fraternità universale), unendo le forze (nazioni, e persone, ricche che aiutano e accolgono i poveri), cioè riprendendo valori che ci vengono dal passato e inserendone di nuovi che le circostanze attuali esigono.

 

La nostra fede in quel Dio, che ha creato belle tutte le cose, che ha fatto l’uomo intelligente e libero, capace di amare e di continuare la sua creazione, ci chiede di cercarlo, di metterci in comunicazione con Lui; Lui solo infatti può dare all’uomo strumenti più utili e motivazioni più valide per migliorare se stesso e rendere il mondo più vivibile, prendendo il meglio dal passato e vivendo meglio il presente così che il futuro sia ideale.

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