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Makila: sulla strada di san Michele

di Ennio Bianchi

Dalla sintesi che abbiamo tracciato del carisma betharramita, emerge che il nostro fondatore ha colto una dimensione universale, fondamentale  e perenne della ricca figura di Cristo.

Questa dimensione è “l’incarnazione” che rende sempre attuale un carisma che – nello svolgersi della storia e nel discernimento dei “segni dei tempi – si ispira ad un fatto e ad un concetto che non si spegne mai, ma che si rinnova, esplicitando le sue potenzialità nell’oggi della congregazione e della vita di un laico che vive questo carisma. Infatti una spiritualità radicata nell’incarnazione sarà sempre attuale, perché l’intera storia della Chiesa non sarà niente altro che continuare ad incarnare Cristo nella società degli uomini di ogni tempo.

La Chiesa esiste per evangelizzare e la missione comporta rivelare Cristo e la sua redenzione, comunicare il vangelo nella situazione storica concreta delle persone. Con  un’attenzione continua alle trasformazioni culturali del tempo: tutte strade che significano incarnarsi nel mondo per incarnare il vangelo.

 La vocazione del cristiano consiste – in profondità – nel ripetere nella sua vita la missione dell’Incarnazione, che è perenne, perché Cristo resta con noi “incarnato e prigioniero” nella storia dell’uomo, ripetendo in ogni istante davanti al Padre il suo “Eccomi”. La spiritualità betharramita dell’Eccomi è attuale: il carisma si rivela come costante preoccupazione delle attese e delle richieste dell’uomo, in qualunque tempo e situazione e cultura, come perenne incarnazione che rende presente nell’oggi della Chiesa e dell’uomo l’Incarnazione di Cristo.

 Non si potrà mai dichiarare superato l’Eccomi di Cristo. E  non tramonterà mai l’esigenza di incarnarsi tra gli uomini e quindi vi sarà sempre la necessità di ricreare e rivivere l’Incarnazione negli ambiti e nelle espressioni della cultura contemporanea. Ecco perché il carisma betharramita lancia il religioso e il laico sulle strade di Cristo e dell’uomo, che poi sono le strade dell’Incarnazione. Il carisma betharramita ci rende chiaro che l’Incarnazione continua attraverso i discepoli dell’Incarnato.

Chi ha meditato, contemplato, vissuto e lasciato in eredità questo carisma?

Abbiamo fatto un’esposizione sintetica del carisma betharramita per rivelare subito la sua profondità, bellezza, attualità non solo per la congregazione, ma per i laici che intendono vivere in pienezza – personale, famigliare, sociale – la loro vita cristiana.

Ora è giunto il momento di illustrare la figura storica, la vita, l’opera del Fondatore della Congregazione del Sacro Cuore di Gesù di Betharram (nome ufficiale). Il fondatore è San Michele Garicoïts (1797 – 1863) –  sacerdote e religioso francese. La sua vita e la sua epoca ci aiuteranno a comprendere il suo carisma, che si è ispirato all’Incarnazione  e alle  virtù  del Sacro Cuore. E vedremo che il carisma di San Michele è nato da un’attenta lettura del suo tempo

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