“Uscire per comunicare” è lo slogan scelto per quest’anno dalla Congregazione. Comunicare… Sì, ma come? Lo spiega il superiore generale padre Gustavo Agin nel consueto editoriale della Nef (qui) in cui analizza in modo interessante lo stile di comunicazione di Gesù, da cui ognuno dovrebbe prendere spunto. Scrive padre Gustavo: «Uno psicologo nordamericano una volta disse: “L’ascoltatore cerca di catturare i sentimenti di chi parla, il significato del suo messaggio. Poi cerca di riformulare quanto ha capito con parole sue, sperando in una conferma. Chi ascolta veramente non fa valutazioni, non riversa opinioni, non dà consigli, non fa analisi. Si limita esclusivamente a decodificare il messaggio di colui che parla, senza aggiungere né sottrarre nulla” (Thomas Gordon, Genitori Efficaci, La Meridiana, Molfetta, Bari 1997). Così facendo, Gesù ci insegna come camminare insieme all’altro, come entrare in una relazione empatica con lui, “con convinzione e stile”. Gesù, con il suo agire, ci offre il segreto per far sorgere la domanda nel cuore dei suoi interlocutori. Cammina fianco a fianco lungo un tratto di sentiero, come con i discepoli di Emmaus, e li lascia parlare, facendo emergere tutta la loro delusione e frustrazione, senza giudicarli. Nasce così tra loro un clima di amicizia e di fiducia che porta i due discepoli – anche dopo essere stati sfidati da Gesù per la loro ottusità – ad invitarlo a rimanere a cena con loro quella sera. Vogliamo assomigliare a Gesù pellegrino, ma spesso tradiamo il suo stile. Il desiderio di “formare” gli altri, di comunicare con gli altri, si trasforma nell’essere attenti ad insegnare loro ciò che consideriamo “nostro bene”: i nostri punti di vista, le nostre certezze e i nostri schemi mentali. Dopo di che ce ne andiamo soddisfatti senza renderci conto di aver risposto a domande che nessuno ci aveva posto. Forse le nostre sono state affermazioni vere e persino corrette, ma non sono riuscite ad essere interessanti. Non hanno permesso all’altro di avere l’opportunità di uscire dai propri dubbi e dalle proprie difficoltà, e di prendere coscienza delle proprie reali possibilità e delle sfide che deve affrontare».