Com’era la vita in un seminario degli anni Settanta? Ce ne dà un assaggio, con ampi stralci di un racconto auto-biografico, il giornalista Roberto Beretta, già direttore della rivista italiana Presenza betharramita nell’ultimo numero del trimestrale che, come di consueto, potete leggere anche qui. «Questa – scrive appunto Beretta nella presentazione – è la mia esperienza nel seminario minore dei betharramiti italiani, negli anni Settanta. È una storia personale (anche se, nel quarantennio in cui ha funzionato, la Scuola Apostolica «San Giuseppe» di Albavilla ha interessato non soltanto me, ma una piccola folla di circa 350 giovani allievi…). Tuttavia se ho deciso di renderla pubblica è perché ho l’ambizione che possa essere interessante e utile anche ad altri e al lettore in genere». L’idea, infatti, è duplice: raccontare come si viveva in un piccolo seminario in anni di fermento, contestazione e transizione a livello sociale ed ecclesiale ma anche analizzare il tipo di Chiesa che in quegli anni stava dietro all’impianto di formazione degli aspiranti sacerdoti, che ha lasciato strascichi con cui ancora oggi ci si trova a fare i conti. Il dossier vuole però anche rendere merito a una piccola congregazione che investì innumerevoli risorse economiche ed umane nell’educazione dei ragazzi come slancio per il proprio futuro e stimolare il ricordo tra altri ex allievi dei betharamiti per arricchire il «quaderno dei ricordi» del seminario San Giuseppe di Albavilla e comporre, in stile sinodale, un’analisi di pregi e difetti della Chiesa nella quale una generazione è stata educata.