È diventato prete cinque mesi fa ma la comunità continua a ringraziare per la sua ordinazione con preghiere e pure qualche passo di danza. A Sikensi, un villaggio della Costa d’Avorio a 80 chilometri da Abidjan, gli amici, i vicini, la famiglia, i parrocchiani e il clero locale hanno deciso di fare festa per il novello betharramita Arnaud Kadio. Qui il 12 dicembre padre Arnaud – che in passato ha trascorso diverse estati presso il Centro Saint Michel a Bouar, in Centrafrica, insieme all’italiano fratel Angelo Sala – ha celebrato una messa di ringraziamento ed è poi stato coinvolto in un banchetto e una lunga serie di balli. A noi forse sembrerà un po’ insolita ma a queste latitudine la pratica non lo è per niente, soprattutto quando a essere ordinato sacerdote è il primo giovane della parrocchia locale. «È bastato un buon impianto audio per riempire la pista. Fin dalle prime note di un canto di lode – racconta il superiore regionale padre Jean-Luc Morin che ha partecipato alla festa – i betharramiti si sono buttati nella danza, chi in veste, chi in clergyman, chi in camicia bianca con il blasone del Sacro Cuore. Gli stili erano diversi, così anche la grazia e la flessibilità dei movimenti, ma eravamo una cosa sola. Momenti di gioia indescrivibile, in libertà e nella semplicità di essere se stessi, felici di stare insieme, con i laici che ci circondavano e ci incoraggiavano; momento di fraternità che trascende dubbi e difficoltà, perché si affida a Colui che è Padre in verità; un momento di comunione come una parabola di un Vicariato non si ferma ai contrattempi e ai passi falsi, ed evolve, raggruppato, nella speranza. Bétharram va avanti ballando, come Davide davanti all’Arca del Signore!»