«Per i grandi contributi dati con i suoi studi e pubblicazioni alla conoscenza della storia civica, sociale e religiosa di Talamona, della sua parlata e della vita della sua comunità nei secoli». È questa la motivazione con la quale il Comune valtellinese negli ultimi giorni dell’anno ha consegnato l’onorificenza del Riccio d’Oro al concittadino e padre betharramita Mario Bulanti. Ogni anno infatti l’amministrazione di Talamona ha l’abitudine di intitolare il riconoscimento a persone, enti o associazioni che si siano distinti nel campo di lettere e arti, scienze e lavoro, promozione dello sport, dell’istruzione e della pace. Alla descrizione risponde pienamente il religioso, 90 anni compiuti, che è da sempre impegnato nella riscoperta e valorizzazione del patrimonio della città dove è nato nel 1928. La pubblicazione nella scorsa primavera del saggio su documenti amministrativi locali del 1621 è solo l’ultima fatica di padre Mario, sostenuto dal Gruppo di Ricerca Talamona. «Non so se l’ho meritato questo premio – ha detto padre Bulanti alla cerimonia di consegna tenutasi in città lo scorso 13 dicembre – ma me lo tengo volentieri e ringrazio gli amministratori e i presenti. Non ho finito di scrivere, perché non mi costa fatica stare tre, quattro o cinque ore con la lente sulle piccole lettere delle pergamene: per me, anzi, è un piacere farlo sapendo che è per il bene del mio paese».