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Parlare ai giovani, in Africa

 

Sabato 12 settembre, la comunità di San Michele di Bouar ha ospitato 8 giovani per il primo incontro (uno ogni due settimane) di questo nuovo anno.
Fratel
 Gilbert, nella
sua introduzione, ha fatto una breve presentazione della congregazione e ha spiegato il significato alla vita consacrata, ovvero cosa vuol dire essere religiosi; dopo ha risposto alle molte diverse domande poste proprio dai giovani.
Parlando con il linguaggio schietto che lo caratterizza, ha indicato a questi giovani che la vita religiosa è impegnativa e che non può essere considerata solamente come un mezzo per poter avere qualsiasi comodità materiale: essere religiosi non può essere mostrato come uno “status sociale”. Egli ha in particolare sottolineato che il religioso è una persona guidata e accompagnata da “divina ispirazione” per seguire più da vicino il Vangelo e le orme di Cristo; è una persona che è inviata nel mondo seguendo sempre la sua strada. Una bella lezione, per tutti.

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