Una delle prime cose da fare quando si inizia una missione in Repubblica Centrafricana è scavare un pozzo per l’acqua potabile. Lo sanno bene i missionari betharramiti che da oltre trent’anni lavorano in varie zone del territorio. Anche nell’ultima comunità aperta nel 2019 dalla congregazione a Bimbo, poco fuori la capitale Bangui, i religiosi hanno immediatamente realizzato un pozzo grazie all’aiuto economico del gruppo missionario di Trambileno (Trento). «Tutto – ci racconta da Bimbo padre Beniamino Gusmeroli – ha funzionato bene fino all’alluvione dello scorso anno quando l’acqua ha cominciato a uscire sporca e con odore di marcio… Una ditta che fa gli scavi dei pozzi mi ha detto che il nostro non è l’unico pozzo ad aver fatto questo scherzo: il pozzo è situato a 100 metri circa dal fiume e con l’inondazione c’è stata una penetrazione dell’acqua dal fiume nella terra che ha reso i pozzi inutilizzabili. Bisogna sapere che questi pozzi, compreso il nostro, sono scavati ad una quarantina di metri sottoterra e perciò le infiltrazioni sono state molte». La soluzione sarebbe scavare fin sotto la roccia e cercare la seconda falda acquifera autonoma rispetto alla falda superiore da cui si attinge ora. «Il problema – continua padre Beniamino – è che non si può approfondire il pozzo già esistente in quanto nel foro sono stati introdotti i tubi di PVC che sono impossibili da estrarre: bisogna scavare un nuovo pozzo. Che però costa…». Come fare? Per risolvere il problema della missione betharramita di Bimbo sono venuti in aiuto i betharramiti del Paraguay: informata della situazione, l’Associazione missionaria locale San Jose ha deciso di sostenere economicamente la realizzazione del nuovo pozzo in Repubblica Centrafricana che ora verrà scavato al più presto.