“La nostra luna”: è questo il titolo della mostra firmata dall’artista iraniano Amir Sharifi che si inaugura sabato 5 agosto alle 17.30 presso la Galleria dei Miracoli a Roma, lo spazio espositivo annesso al Santuario gestito dai padri betharramiti in piazza del Popolo.
La mostra – organizzata dalla Rivista d’Arte internazionale Parsforte – prende le mosse dalla vicenda di Mahsa Amini (il cui nome, in persiano, significa appunto “luna”), la giovane curda iraniana morta seguito delle percosse ricevute dalla polizia morale a Tehran lo scorso settembre perchè un ciuffo di capelli era fuoriuscito dal suo velo. La morte brutale di Mahsa ha dato vita in Iran ad una serie di proteste antigovernative, che dalla richiesta della rimozione del velo islamico si sono tramutate in un movimento più ampio per la libertà del popolo iraniano.
La serie di quadri esposti riprende gli elementi di questa protesta: alcuni mostrano lo slogan “Donna Vita Libertà” utilizzato dai manifestanti; altre rievocano dolore, sofferenza e terrore che molti tra gli aderenti alla protesta che sono stati arrestati hanno provato durante la loro detenzione.
“Ci stiamo avvicinando all’anniversario della rivolta del popolo iraniano contro la represssione – ha dichiarato Sharifi. Uomini, donne e bambini hanno sacrificato le loro vite per la libertà del paese. La mia arte è la mia arma. Mahsa è la nostra luna e la nostra parola in codice.”
Oltre all’opera di sensibilizzazione sulla questione iraniana, mai abbastanza raccontata dai media occidentali, l’esposizione si propone anche – attraverso la vendita delle opere d’arte – di sostenere i manifestanti iraniani e le loro famiglie.
