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L’ultimo giorno di padre Etchécopar

Oggi, 13 aprile, Bétharram ricorda la morte di padre Auguste Etchécopar, terzo superiore generale della congregazione considerato il “secondo fondatore” della famiglia religiosa creata da san Michele Garicoits. Nell’arco dei 25 anni passati ai vertici della congregazione, dal 1874 fino al 1897, anno della sua morte, il religioso raccolse gli spunti sparsi lasciati da padre Garicoits e ne sistematizzò l’opera, con l’obiettivo sia di conservare l’intuizione del fondatore sia di lavorare all’approvazione delle Costituzioni a Roma. L’opera meticolosa e certosina portata avanti con dedizione dal religioso aiutò la crescita e l’espansione della congregazione che giustamente riconosce molto a padre Etchécopar e negli ultimi anni ne sta riscoprendo la figura, anche grazie alla causa di beatificazione a lui intestata attualmente in corso. Padre Etchécopar morì per una polmonite il 13 aprile 1897, che quell’anno era il martedì santo, e le sue esequie – alle quali parteciparono oltre 400 sacerdoti – vengono celebrati il lunedì di Pasqua. «Dopo alcuni momenti di tregua – ricorda un testimone nei documenti – durante i quali ricevette a quattro riprese l’assoluzione, preceduta ciascuna da cinque minuti di profondo raccoglimento, dopo aver chiesto che si recitassero davanti a lui le pie invocazioni che amava, e aver tracciato sulla sua bocca dei segni di croce con l’acqua santa; dopo aver baciato con ardore il Crocifisso, con le dita che stringevano il Rosario quasi fosse l’arma degli ultimi combattimenti, entrò in una serena agonia. Talvolta apriva gli occhi, pronunciava alcune parole confuse, ma una frase fu distintamente articolata, e fu l’ultima: “Aprite la finestra, voglio vedere il cielo!”. L’anima benedetta del nostro Padre, alle otto di sera, attorniato dalla comunità in pianto e in preghiera, se ne andò dolcemente verso Colui che aveva tanto amato e unicamente servito».

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