C’è una bella riflessione sulle ceneri, particolarmente opportuna in vista del mercoledì che darà inizio alla Quaresima, firmata dal superiore generale Gustavo Agin sulla Nef, il foglio di notizie della congregazione di febbraio. «In questo tempo di conversione – scrivere padre Agin – è opportuno ricordarlo: di fronte all’immensità delle galassie e dello spazio, siamo minuscoli, siamo come polvere nell’universo. Siamo ceneri amate da Dio. Al Signore è piaciuto raccogliere la nostra polvere nelle sue mani e infondervi il suo soffio di vita (cfr. Gen. 2,7). Per Lui siamo polvere preziosa, destinata a vivere per sempre. Siamo la terra su cui Dio ha riversato il suo cielo, per mezzo del suo Figlio diletto; siamo la polvere che contiene i Suoi sogni. Siamo la speranza di Dio, suo tesoro e sua gloria. Il Padre copre i suoi figli con le ceneri curative della sua misericordia. La cenere che ci viene posta sulle nostre teste sprona i pensieri. Gesù fece così con i suoi discepoli quando non riuscivano a capire il suo sorprendente messianismo, che includeva la croce e la risurrezione… “Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.” (Mc. 9,32). In questo tempo in cui vogliamo uscire per condividere la stessa felicità, la stessa gioia, accettiamo la sfida di continuare a fare del bene a tutti senza stancarci. Guardiamoci con più misericordia, pratichiamo il dialogo e l’ascolto reciproco. E, soprattutto, non perdiamo il senso dell’umorismo, affinché ciò che sotto il prisma pandemico sembra insopportabile, diventi creativamente occasione per risvegliare sorrisi, come semplici e veri fratelli di una stessa famiglia».