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Una reliquia per don Ciceri

Una stele di ferro scuro, punteggiata da piccoli vetri multicolore. È la struttura disegnata e realizzata da padre Ercole Ceriani per la reliquia di don Mario Ciceri conservata all’interno della chiesa di Veduggio (Monza e Brianza), il paese di cui il sacerdote ambrosiano recentemente beatificato era originario. Don Ciceri (1900-1945) è stato un prete con una vita apparentemente poco clamorosa, trascorsa per lo più come coadiutore nella parrocchia di Brentana di Sulbiate. Eppure la sua disponibilità nei confronti dei parrocchiani, la preghiera incessante e la cura dimostrata nei confronti sia dei malati sia dei ragazzi dell’oratorio (con i quali mantenne i contatti persino quando questi furono mandati al fronte durante la Seconda guerra mondiale) fu talmente straordinaria che a Sulbiate don Ciceri è stato sempre ricordato come una figura avvolta da fama di santità, persino decenni dopo la morte avvenuta il 4 aprile 1945 per le conseguenze di un grave incidente stradale. Non a caso proprio dai suoi parrocchiani, nei primi anni del Duemila e a seguito di un miracolo operato per sua intercessione su una bambina affetta da una grave malattia, è nata la richiesta di cominciare la causa di canonizzazione, che lo scorso 30 aprile ha portato alla celebrazione della beatificazione. Don Mario è sepolto nella parrocchia di cui fu storico coadiutore ma un osso del pollice è conservato nella chiesa di Veduggio, di cui il neo beato era originario: è proprio questa la reliquia che presto verrà collocata all’interno dell’ostensorio sostenuto da una stele di metallo (in foto una fase della realizzazione) appositamente preparata da padre Ercole.

 

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